Quali tipi di sex toys anali esistono?
Capita spesso che il piacere debba fare i conti con regole non scritte, quelle che stabiliscono cosa è “normale” a letto e cosa invece resta confinato nel territorio del proibito. E il sesso anale, ancora oggi, porta addosso il marchio del tabù: troppo spinto, troppo trasgressivo, troppo… “qualcosa”.
Così succede che moltə non abbiano mai provato un gioco anale non per mancanza di curiosità, ma perché frenatə da convenzioni e cliché. “Troppo uomo per farlo, troppo donna per subirlo”: vecchie formule che puzzano di polvere e che, diciamolo, hanno ben poco a che fare con il piacere vero.
L’erotismo non ha genere, non ha confini prestabiliti, e certamente non risponde alle regole della “rispettabilità sociale”. Quel che conta è scoprire cosa ci fa star bene, senza etichette e senza vergogna. Ed è proprio da qui che nasce il fascino proibito dei giochi anali: un terreno ancora circondato da pregiudizi, ma capace di regalare sensazioni intense a chi decide di attraversarlo.
Sesso Anale: perchè ci eccita ciò che è vietato
Il proibito ha sempre un suo fascino: lo sa chiunque abbia mai desiderato qualcosa solo perché era “vietato”. Più una pratica viene etichettata come sconveniente, più scatena curiosità. È il classico meccanismo del “non si fa”… che subito diventa “e se lo facessi?”.
Il sesso anale è proprio questo: una zona di piacere circondata da regole sociali traballanti, giudizi morali e battute da spogliatoio. Eppure, dietro quei divieti e quelle risatine, c’è un desiderio che pulsa forte: esplorare un territorio erotico che la società finge di non vedere ma che, in realtà, stuzzica quasi tuttə.
Alla fine, il vero tabù non è il gioco anale in sé, ma l’idea che ci sia un modo “giusto” o “sbagliato” di godere. Spoiler: non esiste. L’unica regola sensata è ascoltare il proprio corpo e lasciarsi guidare da ciò che accende il piacere. Perché il proibito, una volta attraversato, smette di fare paura e comincia solo a far venire voglia di provarlo ancora.
Prime esperienze: rompere il ghiaccio
Quando si parla di giochi anali, il primo passo non è mai l’eroismo ma la curiosità. Nessunə nasce esperto, e non serve buttarsi a capofitto: basta cominciare con calma, senza pressioni e senza l’ansia da “prestazione”.
Il lubrificante, in questo campo, non è un optional ma un alleato fondamentale. La saliva può sembrare un’idea romantica, ma si asciuga subito e rischia di rendere tutto più fastidioso che eccitante. L’acqua? Non è un idrante erotico. Meglio scegliere un prodotto specifico, che accompagni il gioco senza tradimenti a metà strada.
Il resto è fatto di ascolto reciproco (se si è in coppia) o di ascolto di sé (se si gioca solə). Nessuna fretta, nessuna forzatura: il piacere non ama i comandi militari, ma la gradualità. Iniziare con stimoli piccoli, delicati, e lasciare che sia il corpo a dire “ok, andiamo oltre”.
E ricordiamolo: rompere il ghiaccio non significa abbattere muri a colpi di ariete (no, non ci sono doppi sensi in questa frase). È piuttosto aprire lentamente una porta, e scoprire che dietro c’è un mondo di sensazioni nuove. Con la giusta dose di ironia e complicità, può diventare uno dei giochi più intriganti di sempre.
Tipologie di giochi anali: una guida curiosa
Il bello dei giochi anali è che non esiste un solo modo per viverli. Ci sono forme, dimensioni e sensazioni diverse: ogni oggetto racconta un’esperienza a sé. E no, non serve provarli tuttɜ in una notte… a meno che non abbiate davvero tanta fantasia.
Butt plug
Sono i più conosciuti e spesso il punto di partenza. La loro forma a cono permette un inserimento graduale e una base ampia li tiene in posizione. Corti, compatti, pensati per restare al loro posto mentre ci si muove: piccoli alleati che aprono la strada senza fretta.
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Una serie di sfere collegate tra loro, da inserire una alla volta. Il bello? L’alternanza di contrazione e rilascio quando si muovono avanti e indietro. Alcunə li amano per la gradualità, altrə per l’effetto “sorpresa” che regalano durante il gioco.
Dildo anali
Il classico intramontabile. Hanno forme falliche e possono essere lisci, ricurvi o realizzati in materiali alternativi come vetro e acciaio. Ognuno porta con sé un’esperienza diversa: la setosità del silicone, il brivido caldo-freddo del vetro, la solidità dell’acciaio.
C’è chi ama la forma anatomica classica e chi invece si appassiona a forme più incurvate che sono ottimi per stimolare il punto P negli uomini. Ultimamente sono tornati molto in voga quelli in silicone dopo un periodo in cui erano meno richiesti: la loro setosa texture affascina gli esploratori del sesso anale classico e sempre efficace.
Plug vibranti e stimolatori prostatici
Negli ultimi anni il piacere anale ha incontrato la tecnologia. Ci sono plug che vibrano, pensati per intensificare la stimolazione, e modelli studiati apposta per la prostata. Non servono istruzioni segrete: basta lasciarsi guidare dalle vibrazioni e dalla curiosità.
Varianti kinky
E poi ci sono i plug gioiello, con dettagli brillanti, oppure quelli con la coda, perfetti per chi ama il gioco di ruolo o il lato più scenografico dell’erotismo. Qui il piacere si unisce all’estetica e alla fantasia, perché a volte l’occhio vuole la sua parte… anche dove non se l’aspetta.
Sicurezza & piacere: le regole d’oro
Quando si gioca con il piacere anale, la parola chiave è sempre una: sicurezza. Non è la parte del corpo in cui improvvisare a casaccio, perché il rischio di trasformare un momento hot in un ricordo tragicomico è più alto di quanto si pensi.
Lubrificante sempre: la saliva dura poco, l’acqua ancora meno. Un buon lubrificante anale riduce attrito e fastidio, e rende tutto più scorrevole. Consideralo come il biglietto d’ingresso al piacere, senza il quale la porta resta chiusa (e dolorosa).
Nessuna fretta: il corpo non è un sacchetto della spesa da riempire. Ascoltare i segnali, andare piano, respirare. È il ritmo lento a rendere l’esperienza più intensa, non la velocità.
Igiene e materiali: scegli sex toys sicuri e lavali sempre dopo l’uso. I materiali scadenti non sono solo brutti: possono rompersi o rilasciare sostanze poco simpatiche. Meglio optare per silicone, vetro o acciaio: resistenti, facili da pulire e soprattutto affidabili.
E la regola finale? Mai, davvero mai, dimenticare il buon senso: se qualcosa dà dolore o fastidio, si ferma lì. Il piacere anale non è una gara a chi resiste di più, ma un viaggio da fare col sorriso. E nessun plug merita di sparire dentro come un souvenir dimenticato al ritorno da una vacanza. Fidati.
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Alla fine, il fascino dei giochi anali non sta tanto nella forma o nella tecnologia, ma nella libertà di scegliere come viverli. Non ci sono manuali universali, non c’è un “modo giusto” per goderne: c’è solo il tuo corpo e la tua curiosità.
Lascia perdere le etichette: non è una pratica “da sottomessə”, non è “da trasgressivə” a tutti i costi. È semplicemente una possibilità in più per conoscere il piacere. E se c’è una cosa davvero sovversiva, oggi, è smettere di farsi guidare dal giudizio altrui e ascoltare solo se stessə.
Quindi sperimenta, ridici sopra, prenditi i tuoi tempi. Nessunə vi giudicherà… se non per il sorriso soddisfatto con cui uscirete dalla camera da letto. E, in fondo, non è questo il segno più bello che un tabù è stato finalmente superato?
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Alaska Monroe è la voce dietro il blog di Rosso Ciliegia Shop: appassionata esploratrice del piacere e della sensualità, scrive come se stesse chiacchierando con un'amica davanti a una tazza di tè (o un bicchiere di vino, a seconda dell’umore). Con delicatezza, ironia e quel pizzico di malizia che non guasta mai, Alaska ama condividere idee, ispirazioni, giochi e riflessioni sull’eros quotidiano, trasformando ogni articolo in un invito a scoprire – con leggerezza – ciò che ci fa stare bene.
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