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Il film “365 giorni”: perchè non è davvero un film erotico.

365 giorni

Il film “365 giorni” (titolo originale “365 dni”) è al momento in testa alle classifiche Netflix. E’ un dato di fatto, i numeri parlano, anzi, contano : uno dei pochissimi film (si contano sulle dita di una mano) ad essere sceso e poi risalito in testa. Naturalmente non può durare, poiché escono nuovi film a ciclo continua.

Una domanda accomuna sia gli addetti ai lavori della critica cinematografica a più livelli, che tutti noi cani sciolti che bazzichiamo l’erotismo per lavoro e/o per diletto. La domanda è… “perché piace?!“.

Sì, così, con punto di domanda e punto esclamativo. Perché è salito subito così in alto, perché è sceso e poi è tornato su nonostante la critica avversa e perché continua ancora a piacere e interessare?

Io l’ho visto. Così come ho visto una montagna di film erotici e posso affermare con assoluta certezza che: Non lo ritengo un film erotico ma mi sono data diverse risposte alla domanda “perché piace?!”.

In breve la trama: Massimo, è un giovane siciliano, ricco, avvenente, aggressivo e carismatico che appartiene a una potente famiglia mafiosa di cui viene a capo dopo la violenta morte del padre. In questa occasione anche lui viene colpito ma non ucciso. Anni dopo rapirà una avvenente donna polacca, Laura, impegnata in una relazione che non la soddisfa del tutto. Sicuro che lei si innamorerà e si concederà sessualmente in modo volontario le impone di restare con lui per 365 giorni. Giorni che saranno passati in una prigionia dorata, fatta di shopping senza limiti, cene, feste, e una servitù a disposizione. In questo periodo Massimo cercherà di placare il suo istinto a prendersi con la forza tutto quello che vuole e inizierà un gioco  di tentazioni con Laura in cui ciascuna delle parti provoca l’altro. Non voglio spoilerare nulla…quindi mi fermo qui 😉

  1. Piace perché l’utente medio era 2 anni a digiuno dall’ultimo 50 sfumature di rosso che era datato 2018, preceduto da 50 sfumature di nero del 2017 e quindi erano due anni che non si proponevano al grande pubblico titoli di questo genere.
    Non fanno mai testo (purtroppo) i film erotici d’autore e lo dico con molto dispiacere poiché non arrivando facilmente al piccolo schermo la maggior parte del pubblico neanche li conosce. Quindi: semplice pubblico = semplici film, con semplici cliché. Ecco qua.
  2. Piace perchè il filone “bello e cattivo che si innamora e viene redento” è un cliché talmente vecchio da poter dire con molta tranquillità che è “a colpo sicuro”.
    Scatena nella casalinga di Vicenza quella sindrome della crocerossina latente, che poi si propaga a macchia d’olio tra le amiche.
    Il tocco romantico di questa cosa è uno dei motivi per cui gli uomini guardano Pornhub e le donne 50 Sfumature di Grigio.
  3. Piace perché il protagonista, Massimo (interpretato da Michele Morrone), è un gran bell’uomo non possiamo assolutamente dire il contrario e questo fascino maledetto, di uomo avvenente, di potere, autoritario, affascina un sacco di persone facendo sognare e rievocando l’aurea di Mr. Grey che avevamo già visto anni fa (seppur in questo caso molto più “casereccia”).
    Ricordo ancora il primo San Valentino con Fifty Shades of Grey:mi avete sommersa di ordini della cravatta di Christian Grey neanche fosse la bacchetta magica che avrebbe trasformato il marito che sta poltrendo sul divano con le macchie di sugo sulla canottiera in un miliardari, bello, ricco sfondato, esperto di BDSM. Miracolo non avvenuto a quanto ne so. Pertanto esteticamente e superficialmente il fascino di Massimo piace, e vorrei ben vedere.
  4. Piace perché apparentemente c’è disparità di ruoli, come spesso accade in film di questo genere e un po’ anche nella vita vera: scolaretta e professore, infermiera e dottore,  poliziotta e arrestato, dominante & sottomesso, hostess e pilota, segretaria e superiore e via dicendo.
    Ovunque ci sia una gerarchia, ovunque ci sia una parte che domina e conduce e l’altra che subisce e asseconda qui trovano terreno fertile l’erotismo e il sesso: nella dualità.
  5. Piace perchè i richiami a 50 sfumature sono tanti, ritroviamo aerei privati, soldi a fiume, letti a baldacchino con manette e barre divaricatrici, gran ballo con mascherina in pizzo. Fa molto “déjà vu”, il che da sicurezza. Certo non c’è contratto ma c’è un accordo quindi è uguale.
  6. Piace perchè è trash. Sì. Avete letto bene, lo dovremmo mettere tra i difetti ma in verità risponde a una delle regole del mercato odierno: il trash vende. E “365 giorni” è trash a vari livelli costantemente per quasi tutto il film tranne che per le scene panoramiche. E’ spocchioso, casereccio e a tratti strappa un sorriso invece che un sospiro.

(L’articolo continua dopo il trailer)

Ma allora, dopo tutti questi elementi che piacciono al pubblico, per un occhio un po’ più pretenzioso: Cosa non funziona?

  1. Diciamo che la prova attoriale generale è scarsa. Con veri picchi a scendere. Vero, in molti film erotici, con vari livello di sesso semi-espliciti gli attori non emergono per le loro doti attoriali, tuttavia il pathos generale e di molte scene in particolare tende a compensare il tutto.
    Non è questo il caso, dato che non ci sono momenti di vero pathos, manca tutto quello che suscita l’erotismo: la sensualità, tensione erotica.
  2. Trama scarsa, con un montaggio lento lento lento, interminabili momenti su scene inutili, c’è un susseguirsi di fatti, nulla di più e vari intramezzi in cui avete tempo per cercare in bagno la lima per le unghie senza perdervi nulla.
  3. I personaggi non creano affezione, arrivi a metà film e non ti sei affezionato, non li conosci neanche, anzi, a tratti ti stanno anche un pò sulle palle. C’è stato qualche sprazzo di carattere da parte di Massimo, ma di Laura…a parte le tette, non si è poi visto granché.
    Più che sensuali, questi personaggi potrebbero essere sessuali, forse se la produzione faceva del tutto un breve soft porn avremmo detto che era azzeccato, è la pretesa di far diventare un soft porn (che poi neanche arriva ad esserlo) un film erotico che è erroneamente pretenziosa.
  4. Non ci sono scene veramente erotiche: un miscuglio di scene semi soft porn tenute insieme da una trama che sta lì solo per riempire i buchi.
    Quindi così… mentre ti stai annoiando arriva un breve pompino in aereo, caduto dal cielo. E forse in questo film il pompino è l’unico vero protagonista (seppur siano prestazioni assai rapide, viene da dire “tutto qui? già finito?!”).
  5. La protagonista sta antipatica. Non ha la classe di Vivian in Pretty Woman, e il suo personaggio non regge la storia per semplice logica. Una tizia viene rapita e dal giorno dopo va a spasso allegramente comprando vagonate di vestiti da migliaia di euro e portandosi dietro il suo rapitore che 24 ore dopo è diventato un “cagnolino” con la carta di credito sempre pronta.
    Si comporta come una opportunista, avida e ingorda di denaro. Nessuna persona al mondo che viene rapita (rapita da chiunque, figuriamoci da un capo mafia)  si comporterebbe così, un essere umano “normale” sarebbe terrorizzato, disperato e affranto…ma lei no, lei 24 ore dopo è lieta di comprare vestitini e lingerie. Follia pura.
  6. Molti hanno criticato Massimo per la sua spietatezza, senza contare che anche Laura per  i motivi citati al punto 5 non è un gran modello di virtù. Insomma, è un gangster, non ne fa un mistero, un minimo di pensiero per questa cosa non la sfiora per un attimo…basta che paga. Non c’è dunque nulla da dissacrare, se li mettiamo vicini è come scegliere tra peste e colera.
  7. Gli accessori sexy che si vedono …non servono a niente. Le manette ai polsi, la barra divaricatrice alle caviglie, si vedono ma non si usano, un pò come “guardare ma non toccare”. La doccia insieme, un vero evergreen di tutti i film sexy, ha come apice una sbirciatina 😉 e un mezzo bacetto. Fine.
  8. Finale scontato. Non posso dire granché sul finale per non spoilerare, l’unica cosa che posso dire è che ce lo si aspetta. E come sempre, deludente fil rouge di tutto il film, emotivamente, non mi ha mosso alcunché.  C’è da aspettarsi un episodio II? Questo è l’unico pensiero che mi ha suscitato e a tratti preoccupato, che non sia davvero finito…

Nel frattempo, se una barra divaricatrice con manette/cavigliere la volete utilizzare DAVVERO, ve la linko qui sotto, in tutta la sua affascinante bellezza, potete cliccarci sopra per andare in negozio a darle una occhiata… o due. Alcune cose sono meglio in pratica piuttosto che in teoria. 😉